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Cybaze, altro colpo M&A: acquisita anche Yoroi

Confermate le anticipazioni esclusive di Affari&Finanza: il gruppo ha chiuso l’acquisizione della startup romagnola che fa seguito all’acquisto del 100% della torinese Mediaservice. Nasce così uno dei più grandi gruppi italiani della cybersecurity (circa 140 dipendenti e 10 milioni di euro di fatturato)

di ANDREA FROLLA'

Da sinistra Pierluigi Paganini, Giulio Terzi di Sant'Agata e Marco Castaldo

l progetto M&A tutto made in Italy di Cybaze per conquistare il mercato italiano e internazionale della sicurezza informatica è arrivato a dama. È stata infatti ultimata nelle ultime ore l’acquisizione della maggioranza di Yoroi, startup romagnola attiva nel settore della cybersecurity. Un altro colpo dopo l’acquisizione al 100% della torinese Mediaservice, compagnia di security advisory. Operazioni che erano state anticipate in anteprima esclusiva da Affari&Finanza lo scorso 15 ottobre, per le quali anca ora solo l’ufficialità e che accompagneranno la nascita di uno dei più grandi gruppi italiani della cybersecurity.

Si tratta di una doppia operazione importante, soprattutto per quel che riguarda l’acquisizione di Yoroi. I tre investitori che hanno sostenuto la nascita e lo sviluppo di Yoroi e che hanno ceduto la maggioranza azionaria di Yoroi a Cybaze, ossia David Bevilacqua, Mauro Casagrande e MaurizioCamoranisi dichiarano “felici di questa operazione che conferma l’intuizione di 3 anni fa di investire nella creazione di un’eccellenza italiana nel mondo della cybersecurity e sul talento del suo fondatore Marco Ramilli”. E confermano che “continueranno a seguire da vicino ed in stretta collaborazione con Cybaze il futuro sviluppo di Yoroi”.

Nonostante Cybaze sia nata appena tre mesi fa da una fusione lungo l’asse Roma-Trieste, l’obiettivo di creare un’eccellenza italiana della cybersecurity è tutt’altro che recente: «Bisogna tornare all’incontro che avuto a Napoli circa due anni fa con Pierluigi Paganini (uno tra i massimi esperti italiani di sicurezza informatica, ndr). Aveva chiaro in testa l’obiettivo di creare un’eccellenza made in Italy in questo settore. Impiegai poco a convincermi della bontà dell’idea e fondammo a Roma Cse CybSec», aveva raccontato a metà ottobre l’amministratore delegato di Cybaze, Marco Castaldo. A oltre tre mesi fa risalgono invece le prime trattative con gli azionisti della triestina Emaze (realtà specializzata in soluzioni di information security controllata dai gruppi Cogein-Data Management e A2000.it), concluse a settembre con la nascita di Cybaze tramite l’incorporazione di Cse CybSec in Emaze. Un gruppo formalmente operativo dalla prossima metà di novembre ma già al lavoro con al timone il duo Castaldo-Paganini, rispettivamente amministratore delegato e chief technology officer, e con l’ex ministro degli esteri del Governo Monti, Giulio Terzi di Sant'Agata, alla presidenza.

In attesa delle ufficialità, si sa che il processo di fusione e acquisizioni avviato tre mesi fa condurrà alla creazione di un gruppo tutto italiano dai numeri e dalle prospettive importanti: 140 dipendenti di cui circa 100 analisti, sedi sparse tra Milano, Bologna, Roma, Napoli, Bruxelles, Lugano, diversi centri di ricerca e sicurezza e 10 milioni di euro di fatturato aggregato. Il gruppo vanta inoltre la presenza tra i propri clienti di grazie realtà come Vodafone, Telecom, alcune grandi banche e altre aziende importanti. Oltre alle grandi aziende e alle realtà pubbliche, Cybaze punta infatti pure sulle Pmiitaliane, in particolare sulle piccole eccellenze che operano all’estero e hanno asset informatici da proteggere. Ammesso che si decidano a investire: «La cybersecurity non è un problema tecnologico ma economico - sostiene Castaldo - Le imprese non investono abbastanza perché non hanno una piena coscienza del rischio. Si accorgono dell’importanza della sicurezza informatica solo dopo essere state attaccate. Invece, la differenza vera la fa la prevenzione».

L’obiettivo dichiarato è raddoppiare i ricavi già nel primo anno di attività post-fusione, mettendo a fattor comune le risorse, le competenze e gli strumenti di ciascuna realtà. I margini di crescita non mancano affatto, visto che il mercato della sicurezza informatica continua a crescere a vista d’occhio. «Abbiamo l’ambizione di diventare un player primario nel mercato italiano della cybersecurity e, in termini di numero di analisti e specialisti senior, saremo probabilmente al vertice assoluto», aveva detto Castaldo un paio di settimane fa commentando con un “no comment” le anticipazione di Affari&Finanza. Cybaze punta inoltre a sfruttare il potenziale valore aggiunto dell’italianità in un settore dominato dalle multinazionali straniere: «Essere italiani può rappresentare un vantaggio competitivo notevole sia sotto il punto di vista della ricerca, sia da un punto di vista di mercato, specialmente nei Paesi in cui operano quasi solo i grandi player americani, russi e cinesi che hanno stretti rapporti con i Governi non sempre apprezzati».


Source: https://www.repubblica.it/economia/rapporti/paesedigitale/storie/2018/10/29/news/cybaze_altro_colpo_m_a_acquisita_anche_yoroi-210303331/?refresh_ce

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